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04/09/2025

Storia di dono - Comune di San Giovanni Lupatoto (VR)

La casa di Carlo - "Dopo di noi"

Nel 2016 è stata inaugurata la Casa famiglia –Dopo di noi alla memoria di Carlo Boscaini-padre esemplare, buono e generoso che tanto aveva desiderato la realizzazione di una struttura che potesse accogliere il suo Stefano e altre persone.
La moglie Aurora Benetti con determinazione ha portato avanti questo “sogno” : è un DONO che la famiglia Boscaini ha fatto alla comunità lupatotina perché La Casa di Carlo rappresenta per la comunità di San Giovanni Lupatoto un valore sociale e culturale nonché economico essendo frutto della generosità di una famiglia ma soprattutto offre l'occasione di evitare per alcune persone l'istituzionalizzazione che altrimenti, vista la fragilità familiare, andrebbero incontro all'inserimento in strutture residenziali di grandi dimensioni.
Aperta h24 durante la pandemia come risposta ai nuovi bisogni creati dal Covid19, oggi accoglie, oltre al figlio Stefano, altre 4 persone ed è supporto fondamentale alle famiglie. Consideriamo utte le persone accolte, in qualche modo e misura, “figli di Carlo”!

…un po' di storia…
La Signora Aurora si sposa nel 1957 con il marito Carlo (deceduto nel 2014) e restano inseparabili nel matrimonio per 57 anni. Nel ‘59 nasce il loro primogenito che purtroppo, all'età di 24 anni, muore in un incidente stradale. Nel 63 nasce il secondogenito e fin da subito capiscono che sarà per loro “un figlio speciale”; Stefano, per una sofferenza neonatale è persona con disabilità.
Il marito Carlo nella sua vita ha fatto molti lavori umili e diversi, dedicandosi completamente alla famiglia; ha lavorato come contadino, piastrellista, netturbino e altro lanciando però uno sguardo - oltre la famiglia- per concretizzare ed affermare quei valori che dovrebbero sostenere una comunità: la solidarietà e prossimità.
Infatti, assieme ad altre famiglie che hanno anch'esse “figli speciali” si adopera per fondare una associazione che si costituisce in data 9 aprile 1984 e della quale resta Presidente dal 1984 al 1990. Mamma Aurora intanto accudisce i loro figli ma nel tempo trova lavoro come governante mantenendolo fino alla pensione. Segue il marito in tutte le sue attività esterne alla famiglia diventando ella stessa attivista nella stessa associazione.
Dopo la morte del primogenito si innesta nella mente e nel cuore di Carlo e Carolina la grande preoccupazione del “futuro” del secondogenito Stefano. Spesso ripetono agli altri genitori che se in famiglia c'è un fratello, pensi che un domani in qualche modo, si occuperà del “fratello speciale”, ma quando restano solo i genitori il “dopo di noi” diventa una grande inquietudine e un pensiero fisso che ti lacera il cuore e la mente e non ti lascia tregua.
Nel 2004 inizia per loro un nuovo impegno sociale come fondatori all'interno dell'Associazione di volontariato Amici del Tesoro divenendo attivatori di pensieri, anche verso le altre famiglie, rispetto al tema “Dopo di noi” in considerazione dell'avanzare dell'età.
E così inizia il “SOGNO” di poter realizzare una casa famiglia che possa accogliere in un clima familiare e non istituzionalizzante il loro Stefano e altri ragazzi.
Un sogno a 360° che guarda ad un mondo diverso, più giusto, più “bello” che è il motore delle azioni e dei gesti di ognuno. Non dunque un sogno campato in aria, ma un sogno ben piantato a terra e punto di partenza per cominciare a realizzare qualcosa di concreto.
Purtroppo Carlo muore in dicembre 2014 senza aver visto realizzato il suo sogno.
La moglie Aurora con determinazione e convinzione decide di portare avanti il sogno di entrambi e nel 2016, impegnando tutti i risparmi di una vita fatta di sacrifici e tanto lavoro dona alla nostra Associazione una villetta in Via 1 Maggio,31° San Giovanni Lupatoto di Verona da adibire a “casa famiglia” per il suo Stefano e altre persone.
Aurora è tutt'oggi convinta che il suo Carlo “dal cielo” l'abbia guidata nella scelta del suo incommensurabile “dono” della CASA DI CARLO che sarà per il suo Stefano la sua “famiglia” quando lei non ci sarà più.

La CASA DI CARLO -in memoria del marito- inaugurata il 5 giugno 2016 non è una comunità o luogo di assistenza sociale e sanitaria ma nella “mission” dell'Associazione di volontariato Amici del tesoro che la gestisce, la casa vuole essere il luogo dove promuovere una cultura dell'integrazione, della tolleranza, vuole rappresentare un'occasione di incontro e di conoscenza della diversità, un “laboratorio” per sviluppare potenzialità, progetti.
Vuole essere un punto d'incontro e di socializzazione tra le persone con disabilità e la comunità, per una vera cultura dell'integrazione.
Lo scopo è quello di sostenere le famiglie e le persone diversamente abili nelle diverse sfere della vita attraverso: la socializzazione, la riabilitazione, il tempo libero, la vita indipendente, la costruzione della propria identità e la valorizzazione delle loro capacità.
La Casa di Carlo è la prima struttura del genere nella città di San Giovanni Lupatoto ed il gesto “trasformativo” di Aurora rappresenta tangibilmente la certezza che una comunità può costruire un'appartenenza condivisa, può alimentare la fiducia nelle relazioni, può rendere più sostenibile la quotidianità, può cambiare la comunità territoriale nel tempo presente ed in quello futuro”.

MEDAGLIE

In data 19 dicembre 2019 il Sindaco Attilio Gastaldello del Comune di San Giovanni Lupatoto ha conferito alla Signora Carolina Aurora Benetti la più alta forma di benemerenza civica nella forma di Medaglia d'oro “quale promotrice di importanti realtà associative operanti nel mondo della disabilità, donatrice con il marito Carlo Boscaini della struttura di accoglienza “Casa di Carlo”. Carolina volto della Verona solidale ed esempio civile da seguire. È stata premiata al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella come Commendatore dell'Ordine al Merito il 29 novembre 2021. Motivazione: Carolina Benetti, 90 anni, di San Giovanni Lupatoto ha impegnato i risparmi di una vita e donato una villetta all'associazione la Casa di Carlo (dal nome del marito scomparso nel 2014, ndr), nata per promuovere la cultura dell'integrazione e rappresentare un'occasione di incontro e conoscenza della disabilità, di cui anche il figlio Stefano soffre

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