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Ventotto secondi per raccontare il dramma e la speranza, le onde che inghiottono vite e un salvagente che lanciato da una motovedetta tiene a galla i sogni di una vita migliore, almeno per quelli che sono stati salvati. Tanto dura lo spot radio-televisivo che Ai.Bi. lancia nel circuito You tube dell'associazione e che potrà essere visto anche in emittenti televisive e radiofoniche siciliane, che vorranno diffondere l'appello di Ai.Bi.
Immagini eloquenti. Barconi stracarichi di persone, corpi coperti di stracci insaccati in gommoni che imbarcano acqua e affrontano le onde del Mediterraneo nel buio della notte. A far da guida, una voce che giornalisticamente informa «Nuovo sbarco nella notte a Lampedusa, trecento i profughi salvati, tra loro un numero impressionante di minori. I centri di accoglienza sono ormai al collasso. Cosa ne sarà di loro?». Una domanda che trova risposta pochi secondi dopo.
Quando una voce maschile invita a “Non restare a guardare”, perché con 85 centesimi al giorno si può garantire un'accoglienza a misura di bambino. E non è una boutade.
Basta infatti meno di un caffè al giorno, per aderire alla campagna “Non restare a guardare” e attivare un sostegno senza distanza al progetto Bambini in alto mare, avviato, dopo il naufragio di Lampedusa, per tutelare le fasce più deboli dei profughi: mamme sole con figli, gestanti e minori stranieri non accompagnati.
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