Crema è una città a misura d'uomo, dove la tradizione e la storia si incontrano in un centro storico che è simile ad un elegante e grazioso salotto. Un borgo che si caratterizza per un tessuto urbano che conserva in gran parte la sua fisionomia medievale e rinascimentale. Le origini di Crema sono legate all'invasione longobarda del VI secolo d.C. tanto che il nome deriva, probabilmente, dal termine longobardo “Crem” che significa “altura”. La città racconta una ricca storia attraverso pietre antiche, architetture religiose edificate con raffinata costanza nel tempo, eleganti dimore private e palazzi pubblici di elevato tenore artistico: tutto conserva la memoria delle epoche che hanno visto la città al centro di importanti vicende, dal castrum bizantino al libero comune, dall'influenza viscontea alla lunga dominazione veneta.
Quella storico architettonica non è l'unica nota che qualifica la Città: al centro di un vasto territorio - crocevia fra Brescia, Milano, Lodi e Cremona - caratterizzato da sempre dalla solidarietà e dal forte senso comunitario, Crema custodisce fra i suoi cittadini la tradizione dell'aiuto reciproco e del sostegno ai più deboli. L'Amministrazione Bonaldi ha voluto dare un preciso impianto istituzionale ed organizzativo a questa vocazione istituendo - fra i primi comuni in Italia - un'unità operativa interna dedicata alla raccolta fondi e alla costruzione di una cultura del dono. Ne sono testimonianza non solo la presenza di un fundraiser professionista, ma progetti come Un Cuore Nuovo #cremaperlemura e Mamma Andiamo a Casa, iniziative che hanno trovato il pieno sostegno della comunità e della società civile, permettendo così la realizzazione di interventi sociali che altrimenti avrebbero fatico a vedere la luce.
Il nuovo Comune di Poggio Torriana si è costituito, dal 1 Gennaio 2014, a seguito della fusione dei Comuni di Poggio Berni e Torriana.
Torriana: Il suo antico nome era “Scorticata” citato già nelle cronache dal 1141. Appellativo che subito fa capire quale conformazione geologica abbia da sempre ospitato il castello. E così quello della vicina Montebello. Sono due degli speroni rocciosi della Valle del Marecchia. I due borghi hanno avuto sorti diverse: Torriana, questo il nome nuovo dato nel 1938, ha subito trasformazioni architettoniche e istituzionali, divenendo capoluogo di Comune, Montebello si è preservato intatto così da donarci fascinazione, storia, e mistero.
Poggio Berni: L'origine del nome è latina: PodiumHibernorum significa letteralmente "Podio degli accampamenti invernali". Sembra infatti che sul poggio vi fosse un accampamento militare romano invernale. Durante il Medioevo fu feudo dei Malatesta seguendone le sorti e vicende. E dalla nobile famiglia fu fortificato a dovere. Nel 1600 passò di mano: a reggere le sorti del verde borgo fu la famiglia toscana dei principi Montemaggi, passati alla storia per la loro umanità. Nel 1763 fu acquistato da papa Clemente XIII ed entrò a far parte dello Stato Pontificio (Legazione di Romagna). Nel 1816, con la suddivisione del territorio romagnolo in due Legazioni, fu assegnata alla Legazione di Forlì. Con il plebiscito del marzo 1860 Poggio Berni entrò a far parte del Regno di Sardegna, che l'anno dopo divenne Regno d'Italia.
Piccolo castello nato tra le vigne e tuttora fortemente legato alla produzione del vino Verdicchio, San Paolo di Jesi domina dai suoi 224 metri di altitudine la valle a destra del fiume Esino, ad appena 12 chilometri dalla città di Jesi. Il paese, con i suoi splendidi panorami, regala ottime passeggiate a quei turisti che apprezzano località tranquille i piaceri della tavola. Il Comune ha una popolazione di appena 930 abitanti ed una superficie di 10 chilometri quadrati. San Paolo di Jesi è facilmente raggiungibile dai maggiori centri della vallata e della costa adriatica. Dista 40 chilometri da Ancona, 25 chilometri dall'aeroporto di Falconara e appena 5 chilometri dall'ingresso/uscita della superstrada.
L'origine del paese deve essere collegata alla presenza nel territorio di una piccola chiesa dedicata San Paolo, forse appartenente ai monaci, dalla quale ha tratto origine il toponimo con cui venne indicato il primo nucleo abitato della zona.
La sua prima menzione come Castello del Contado di Jesi risale al 1275. Alle soglie del XIV secolo, San Paolo faceva parte sicuramente del Contado jesino a tutti gli effetti pratici e giuridici. Verso la prima metà del XV secolo, quando Jesi fu inglobata nello Stato della Chiesa, anche San Paolo riconobbe la sovranità del pontefice, mediata dalla giurisdizione esercitata dalla città sui Castelli del proprio Contado. Il castello di San Paolo mantenne lo stato di appartenenza al contado jesino fino al 1808. Dopo la discesa delle truppe napoleoniche entrò a far parte del Cantone di Apiro e in seguito venne aggregato per dieci anni al comune di Monte Roberto, fino a quando non riebbe, nel 1818, la sua autonomia. Tuttavia nel 1928, per decisione dell'allora governo fascista, fu di nuovo aggregato ad un altro comune, Staffolo, del quale fece parte fino al 1946, quando ritornò ad essere autonomo.